Scritto con sobrietà ed immediatezza, questo libro ci narra come un Casato dell’Alto Mugello, attorno agli anni trenta / quaranta del Novecento si comportava nei confronti della complessità del cibo. La cucina familiare tramanda racconti di un’antica sapienza testimonianza di una creatività che riusciva a produrre tanto dal poco.
Non è un romanzo, né un libro storico e nemmeno un libro di cucina, ma partendo da poche ricette ci racconta un mondo, la vita di un tempo in famiglia, gli aneddoti legati alla vita di allora, correlati da riflessioni di carattere personale.